AUTORI

Ivan Ortenzi
Chief Innovation Evangelist

Think like a child, act like an adult 

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La creatività è una risorsa essenziale per l’innovazione e il progresso in ogni campo. Tuttavia, secondo uno studio condotto dalla NASA, la straordinaria genialità creativa che caratterizza i bambini di 5 anni viene gradualmente soppressa e limitata con l’avanzare dell’età. Solo il 2% degli adulti riesce a mantenere intatta la propria creatività. Questa scoperta solleva interrogativi fondamentali: perché la creatività declina? Qual è il ruolo del sistema scolastico in questo processo? E soprattutto, come possiamo preservare e sbloccare la nostra creatività anche da adulti?

Nel 1968, la NASA commissionò al dottor George Land uno studio sulla creatività al fine di comprendere meglio le dinamiche di sviluppo creativo delle persone nel corso del tempo. Lo studio coinvolse soggetti di diverse fasce d’età, tra cui bambini di 5 anni, adolescenti di 10 e 15 anni, e adulti di 31 anni. I partecipanti furono sottoposti a test di creatività che hanno misurarono la loro capacità di ideare soluzioni innovative e originali. I risultati dello studio rivelarono che i bambini di 5 anni sono straordinariamente creativi, superando di gran lunga gli altri gruppi di età. La loro mente aperta, libera da condizionamenti e inibizioni, permette loro di generare una miriade di idee innovative. Tuttavia, man mano che si avanza nell’età adulta, la creatività diminuisce drammaticamente. Solo il 2% degli adulti riesce a mantenere una capacità creativa paragonabile a quella dei bambini di 5 anni.

Di fronte a questa scoperta, sorgono naturalmente domande cruciali: perché la creatività diminuisce con l’età? Qual è il ruolo del sistema scolastico nel processo di soppressione della creatività? E, soprattutto, come possiamo preservare la nostra creatività man mano che invecchiamo? Il dottor Land, scomparso nel 2016 e protagonista di un famoso intervento TEDx sull’argomento, ha dedicato gran parte della sua ricerca a queste domande, offrendo preziose intuizioni sulla natura della creatività e su come mantenere viva questa abilità fondamentale. Secondo il dottor Land, la creatività si divide in due fasi: divergente e convergente. La fase divergente riguarda la capacità di immaginare nuove possibilità, di generare idee e di esplorare percorsi alternativi. La fase convergente, invece, è associata all’abilità di valutare e prendere decisioni basate sulle informazioni disponibili.

Il sistema scolastico, in generale, premia la fase convergente e tende a penalizzare la fase divergente. Questo crea una dinamica in cui i neuroni nel cervello entrano in conflitto, giudicando, criticando e censurando costantemente le idee innovative. Il risultato è una progressiva diminuzione della creatività. Fortunatamente, è possibile riscoprire e riattivare la nostra creatività anche da adulti. Land suggerisce un semplice esercizio che può fare la differenza: generare almeno 25 idee su qualsiasi argomento. Ad esempio, se desideri scrivere un articolo, inizia una sessione di brainstorming per ideare 25 possibili titoli, senza alcuna censura o filtro. L’obiettivo è stimolare un flusso di coscienza puro, permettendo a tutte le idee, anche quelle apparentemente poco valide, di emergere liberamente. Questo esercizio aiuta a rompere il paradigma della perfezione insegnato a scuola e a incoraggiare la libertà di pensiero e l’accettazione di idee diverse. Nel contesto scolastico, spesso si cerca la perfezione e il raggiungimento di voto eccellente.

Tuttavia, la creatività richiede il coraggio di permettersi idee sbagliate o imperfette. Nessuno ha un tasso di successo del 90% o superiore quando si tratta di idee creative. Questa prospettiva è ben riassunta dal famoso aneddoto spesso citato da Charlie Munger, Vicepresidente di Berkshire Hathaway: Un insegnante fa una domanda a una classe “Ci sono dieci pecore in un recinto. Una salta fuori, quanti ne rimangono?” Tutti, tranne un bambino, rispondono “Nove!”. Il bambino che rappresenta l’eccezione risponde “Nessuna pecora”. L’insegnante commenta “Non capisci l’aritmetica”, il bambino ribadisce “Lei non capisce le pecore”. 

Questa frase mette in evidenza la diversità delle prospettive e l’importanza di valutare le situazioni da angolazioni diverse, al di là delle convenzioni accettate. 

La creatività è una risorsa preziosa che dovremmo coltivare e preservare lungo tutto il corso della nostra vita questa diminuisce drasticamente con l’avanzare dell’età pressata dalle convezioni e standard ma ci offre anche la speranza che sia possibile riattivarla abbracciando la libertà di generare idee, anche quelle imperfette, possiamo sbloccare il nostro potenziale creativo e riscoprire la genialità che ci appartiene. Non dimentichiamo mai di abbracciare la nostra creatività interiore e di esplorare le infinite possibilità che essa ci offre. La creatività è una chiave per l’innovazione e la realizzazione personale, e preservarla è un investimento prezioso per il nostro futuro. 

Fino qui tutto plausibile e credibile. 

Ma il ricercatore e vlogger Emil Kirkegaard  (emilkirkegaard.dk) ha condotto alcune ricerche sullo studio citato e sulle sue conclusioni partendo dal numero infinito di articoli popolari che ripetono i contenuti del TEDx citato 

Analizzando Google Scholar e i libri tre scritti da Land non ci sono riferimenti al famoso studio della NASA. La NASA ha un archivio online sulle ricerche e sugli studi condotti ma anche in questo caso la ricerca non ha dato riscontri. Ma allora l’evidenza che i bambini sono più creativi degli adulti ha un fondamento scientifico? Lo stesso Kirkegaard prova a darci una risposta con un articolo sul suo sito  (https://emilkirkegaard.dk/en/2022/04/small-children-are-not-particularly-creative/) .

Dalle analisi sullo sviluppo cognitivo e dai modelli sulle capacità cognitive ci sono evidenze che non trovano alcuna abilità magica della prima infanzia nella creatività. Molte ricerche sulla capacità di generare pensiero divergente sono influenzate dalle variabili e dalle tecniche di analisi. Possiamo trarre alcune conclusioni. I bambini non sono geni della creatività così come gli adulti sono prigionieri dei modelli standardizzati di analisi e di sviluppo di pensiero critico.

Questo ci porta a dire che la creatività e le sue dirette applicazioni come la corporate creativity, sono capacità innate dell’essere umano che non si modificano con le differenti età. Devono solo essere allenate e utilizzate in relazione al contesto di applicazione dando attenzione all’eliminare i fattori di blocco e di standardizzazione che si definiscano come bias o euristiche. Probabilmente le affermazioni di George Land sono state inventate da lui ma questo ce le rende ancora più affascinanti e confermano le conclusioni! 

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