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Gianluca Pisati
Chief Technical Officer | Vidiemme BIP Group

DevX, l’esperienza di qualità al centro dello sviluppo 

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App, siti, programmi; sono tutti strumenti che facilitano la vita della maggior parte della popolazione rendendola più semplice e smart. Ma abbiamo mai provato a immedesimarci in chi li produce?  

La rivoluzione digitale iniziata allo scoccare del millennio ha subito negli ultimi anni una notevole accelerazione, portando continui cambiamenti e novità nel quotidiano. Una delle conseguenze è che la figura del programmatore è sempre più strategica in tutti i settori e, pertanto, è necessario che la sua velocità e affidabilità vengano massimizzate. 

In questo contesto svolge un ruolo chiave la  Developer Experience (o DevX): un concetto che si riferisce all’esperienza complessiva di uno sviluppatore durante la creazione, la gestione e la manutenzione di un’applicazione software. La DevX riguarda, infatti, la facilità d’uso degli strumenti di sviluppo, la disponibilità di risorse e documentazione di supporto, l’efficienza nel processo di creazione e la soddisfazione generale dello sviluppatore nel lavorare con una determinata piattaforma o framework. 

DevX è un concetto molto simile all’esperienza utente – ossia la semplicità e la soddisfazione con cui una persona utilizza un sistema interattivo –, ma sposta il focus sull’esperienza di sviluppo: quando gli strumenti e le risorse sono ben progettati, intuitivi e facili da usare, gli sviluppatori possono concentrarsi sull’applicazione stessa, anziché dover affrontare ostacoli e frustrazioni che ne impediscono la creazione. 

Inoltre, un’ottima DevX permette allo sviluppatore di lavorare con un maggior grado di serenità e, di conseguenza, migliorarne creatività e retention.  

Si tratta di un cambio di prospettiva radicale, nel quale i developers sono valorizzati e posti al centro dei progetti e delle decisioni aziendali.  

Come funziona 

Il viaggio dello sviluppatore si scandisce sostanzialmente in tre passaggi: discovery, onboarding, testing and production.  

All’inizio di un nuovo progetto molto spesso i programmatori devono fare i conti con problematiche che potrebbero sembrare futili, ma in realtà si rivelano determinanti per la riuscita di un progetto. Una delle molte, ad esempio, è la scelta di un servizio rispetto a un altro. In questa prima fase di discovery diventa necessario ottimizzare tutti i processi di condivisione così da poter essere a conoscenza dei prodotti utili nello sviluppo del software o quelli già noti e utilizzati all’interno di un’organizzazione.  

La fase successiva è quella dell’onboarding. Qui il nuovo strumento, selezionato nella fase di Discovery, deve essere introdotto nel progetto. La presenza di documentazione e materiali di riferimento, può determinare se l’esperienza di adozione sarà fluida o troppo complicata. L’experience di questa fase può essere migliorata tramite code tutorials di elevata qualità e applicazioni di esempio, volte ad aiutare lo sviluppatore a comprendere come utilizzare al meglio i nuovi strumenti. 

Si entra poi nella fase finale, quella di testing and production. In questa fase ci si concentra, solitamente, sul capire se il prodotto sviluppato rispetta le specifiche ed è conforme all’idea iniziale. Qui, l’Experience, consiste nel valutare se il software sarà facile da mantenere, se sarà semplice integrarlo inserendo altre funzionalità o adattarlo alle nuove esigenze del cliente.  

L’ingegneria della piattaforma per migliorare la DevX 

Tuttavia, la Developer Experience va oltre la mera produzione del codice. Infatti, una parte significativa della giornata di uno sviluppatore è caratterizzata da momenti di inattività causati dall’attesa di output da parte dei colleghi. In questo contesto, promuovere l’autonomia dei team assume un ruolo fondamentale, ed è qui che entra in gioco il concetto dei self-service portal

Un portale self-service è una piattaforma che offre strumenti per ridurre attività ripetitive, abilitando gli sviluppatori a gestire attività di infrastruttura e cloud in prima persona. Ciò ha il vantaggio di far risparmiare tempo e diminuire la frustrazione, poiché gli sviluppatori non dovranno attendere l’assistenza di un collega di un altro reparto per i task più banali. 

Per avere un impatto significativo sulla Developer Experience, però, una piattaforma self-service ha bisogno di un Platform Team, costituito da ingegneri che si occupano di strutturarla.  

Gartner ha inserito la Platform Engineering – cioè la disciplina di creazione e gestione di piattaforme di sviluppo self-service – tra le dieci tecnologie emergenti del 2022. La stessa azienda, inoltre, afferma che entro il 2026 l’80% delle organizzazioni di ingegneria del software costituirà dei Platform Team per la fornitura interna di servizi, componenti e strumenti riutilizzabili nello sviluppo. 

L’obiettivo è rendere l’esperienza di sviluppo senza attriti, così da offrire agli sviluppatori le adeguate funzionalità per produrre software di valore con il minor sovraccarico possibile. I benefici significativi che ne derivano sono utili a migliorare non solo l’esperienza del programmatore, ma anche tutto il sistema aziendale. 

I vantaggi per le aziende 

Un’esperienza di sviluppo positiva porta a una maggiore efficienza, poiché i team possono lavorare in modo più adeguato con gli strumenti, i processi e le tecnologie a loro disposizione permettendo alle aziende di aumentare la produttività.  

Inoltre, la Developer Experience favorisce la collaborazione e la comunicazione, contribuendo a garantire un maggiore rispetto delle linee guida e delle convenzioni di sviluppo all’interno di un’organizzazione. Di conseguenza, è più probabile che gli sviluppatori producano codice di alta qualità, migliorando complessivamente le prestazioni delle applicazioni sviluppate dall’organizzazione. Ma non solo: un’esperienza di sviluppo positiva può aiutare le organizzazioni a rilasciare le applicazioni software in modo più rapido, conferendo loro un vantaggio competitivo sul mercato. 

Le aziende devono quindi investire nel miglioramento della Developer Experience, in quanto, grazie ad essa il team di sviluppo risulta più soddisfatto e gratificato dal lavoro svolto e, soprattutto, si producono software di qualità maggiore. Un passo verso una nuova consapevolezza del benessere lavorativo. 

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