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Nel 2024 sono numerosi i settori interessati da una crescente produzione dei dati, per citarne alcuni: il settore bancario e assicurativo, e ancor di più quello sanitario e farmaceutico. Proprio quest’ultimo è caratterizzato dalla generazione quotidiana di milioni di record di pazienti, risultati di test clinici e di ricerca e secondo uno studio condotto dalla Precedence Research, presenta un trend di crescita particolarmente elevato: si prevede un tasso di crescita annuale composto (CAGR) nel 2024 e per i prossimi 10 anni del 36%.
Questo contesto, da un lato ha favorito lo sviluppo di nuove tecnologie, come l’Intelligenza Artificiale (IA) e l’apprendimento automatico, in grado di sfruttare le potenzialità di ingenti volumi di dati, dall’altro ha sollevato l’attenzione sulla protezione della privacy e sull’uso etico delle informazioni sensibili. Emerge, quindi, la necessità di bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti individuali.
Il Ruolo delle Startup nello sfruttamento conforme dei dati
Nello scenario descritto stanno nascendo Startup che affrontano le sfide legate all’uso dei dati, particolarmente rilevanti soprattutto nel contesto europeo dove è in vigore il GDPR.
Aindo, la Startup coinvolta in questo approfondimento, è nata nel 2018 come boutique emergente della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, con l’obiettivo di rispondere a un’esigenza di tipo regolatorio-tecnico, che interessa trasversalmente tutti i settori che producono ingenti quantità di dati. Come spiegato da Alessandro Di Pietro, Head del Business & Development di Aindo:
“L’obiettivo è sbloccare l’accesso a condivisione del dato e supportare lo sviluppo di sistemi data-driven attraverso l’Artificial Intelligence. ‘Sharing is caring’ è uno slogan calzante con la nostra visione”.
Per fare ciò, Aindo ha sviluppato una soluzione per la generazione di dati sintetici a partire da dati reali, cioè dati artificiali che a livello statistico presentano lo stesso contenuto informativo dei dati reali raccolti ma che, al contrario di quest’ultimi, sono riconosciuti dall’AI Act come una categoria di dati anonimi e, quindi, conformi al GDPR:
“Tramite l’applicazione del processo di sintetizzazione ai dati reali, si apprendono tutte le informazioni contenute nel dataset di partenza, sotto forma di distribuzione di probabilità, e le si riportano in un dataset nuovo generato a partire da questa distribuzione. Ciò garantisce quindi la minima perdita del contenuto informativo iniziale, rispetto ad altre tecniche di anonimizzazione. Inoltre, in questo modo, viene minimizzato il rischio di reidentificazione, rendendo praticamente impossibile un collegamento univoco tra il dato sintetico prodotto e quello reale”.
Superare le criticità: Evangelizzazione e Certificazioni
Le criticità che Startup come Aindo affrontano si evolvono costantemente, sia in base alla fase di crescita che ai cambiamenti del mercato.
Una delle difficoltà comunemente riscontrate è la raccolta di investimenti iniziali per sviluppare il proprio prodotto o servizio. Nel caso di Aindo, il successo iniziale è stato possibile grazie a un finanziamento europeo che ha permesso di sviluppare un MVP (Minimum Viable Product) e attrarre ulteriori investimenti.
Ciò che è risultato particolarmente complesso per Aindo, e continua ad esserlo parzialmente, è riuscire a comunicare efficacemente le potenzialità della tecnologia sviluppata, un processo che Alessandro ha definito di “evangelizzazione”:
“Spiegare come un sistema di AI possa garantire un’anonimizzazione anche a livello normativo è molto difficile, anche da un punto di vista tecnico”.
Grazie al recente riconoscimento del dato sintetico come categoria di dato anonimo all’interno dell’AI Act questa problematica si è attenuata.
Un ultimo fattore di criticità per Aindo, connesso al precedente, è dato dalla mancanza di standard e certificazioni specifiche che consentano di distinguere il valore del dato sintetico così generato, da qualsiasi altro generato sempre tramite un algoritmo. Al momento, l’unica possibilità, è ottenere certificazioni innovative quali l’EuroPrivacy, con cui poter attestare la conformità dei dati sintetici generati dal proprio sistema al GDPR, e che Aindo è la prima azienda in Europa ad ottenere.
Una strategia di crescita incrementale nell’Industry Tech
Una possibile clusterizzazione dell’Industry Tech suddivide le aziende in tre macro-categorie: Tech Vendors, focalizzate sullo sviluppo, la produzione e la vendita di hardware e software; Tech Platforms, quali piattaforme pubblicitarie, Cloud, di Prodotto e Lean; e Tech Services, che offrono servizi tecnologici altamente specializzati per migliorare o trasformare le operation aziendali (per un approfondimento si rimanda alla lettura di “Tutti vogliono essere Tech”). In quest’ultimo cluster, secondo Alessandro, rientrano anche le Consultancy Firms, perché forniscono servizi a supporto delle prime due macro-categorie e rappresentano sempre più delle vere e proprie Tech Company.
Riguardo Aindo, attualmente la Startup si posiziona tra i Tech Vendors, in quanto si propone come enabler tecnologico, che consente la condivisione del dato.
Parlando del medio e lungo termine, l’obiettivo di posizionamento cambia: l’idea è di diventare una Tech Platform, ossia un luogo di scambio del dato sintetico, un marketplace aperto a tutti, dove il data owner può mettere a disposizione i propri dati e fornire agli sviluppatori la benzina per creare sistemi a supporto dei clienti finali.
Il passaggio da una categoria all’altra all’interno dell’Industry Tech, tuttavia, non è privo di sfide. Come evidenziato da Alessandro, permane l’ostacolo culturale legato all’uso dei dati sintetici. Inoltre, le Startup devono affrontare la questione della massa critica necessaria per operare efficacemente come piattaforma, oltre che competere con soluzioni alternative che possono emergere sul mercato.
Competenze e innovazione nel mondo delle Startup
Per favorire la sopravvivenza sul mercato e una crescita costante delle Startup è fondamentale coltivare l’attitudine all’evoluzione continua delle proprie competenze, in linea con i trend emergenti sul mercato. Per mantenere attiva la propria capacità di innovare, infatti, è necessario investire costantemente sulla formazione del personale. Secondo Alessandro, inoltre, in tale contesto, le aziende dell’ecosistema Tech potrebbero divenire fonte di grande supporto per le Startup:
“Al giorno d’oggi, l’evoluzione tecnologica avviene sempre più rapidamente. Per mantenere un vantaggio competitivo è importante che le aziende, non solo le Startup, si dotino di competenze in tecnologie d’avanguardia. Le società con conoscenze nell’AI sono meglio posizionate nel valutare ed implementare soluzioni avanzate come la nostra, e catturarne il valore.”
In un contesto in cui le tecnologie emergenti si sviluppano rapidamente e le normative faticano a tenere il passo, le Startup come Aindo sono in una posizione privilegiata per guidare il cambiamento, affrontare le sfide legislative e culturali, e sfruttare il potenziale dei dati in modo etico e responsabile.
Per le aziende, soprattutto dell’Industry Tech, diventa essenziale monitorare costantemente l’evoluzione del panorama tecnico-normativo per individuare tempestivamente nuove tendenze di mercato e opportunità di crescita future.