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La normalità, sia nella società che nelle Organizzazioni, è composta da codici e schemi culturali. Elementi che in quest’epoca non possono essere considerati univoci e che spesso non riflettono la realtà, incastonandola in caselle che non permettono alle individualità di potersi esprimere e di poter sprigionare il proprio potenziale. Si tratta di una percezione più che condivisa: 9 professionisti su 10 sentono che qualcosa che viene codificato come ‘normale’ in realtà non lo è.
Lo status quo può essere cambiato, pur essendo un percorso lungo e non sempre portato a termine: a riuscirci è solo il 9% di coloro che effettuano un tentativo. Se portato a compimento, il cambiamento ha però impatti positivi e concreti sull’ambiente lavorativo e sulla produttività.
Coloro che sono portatori di questo cambiamento possono essere definiti eudivergenti, neologismo che unisce il termine greco ‘eu’ al termine ‘divergenza’, il quale si riferisce ad un processo o elemento che si allontanta da un’idea o direzione preesistente.
Gli eudivergenti sono elementi rari nelle Organizzazioni. Il loro apporto, però, è tutt’altro che marginale.
Scarica QUI il report “Eudivergenza – Cambiare le regole per ridefinire la normalità”.