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Di tanto in tanto si verifica, in ogni civiltà, un fenomeno evolutivo chiamato “speciazione culturale”. È il formarsi di un nuovo tipo di individui, più audaci, più esigenti, più energici, che superano la propria epoca e creano prospettive eccezionali. Chi riesce ad entrarvi cambia per sempre il proprio destino. Gli altri rimangono indietro, irrimediabilmente fermi, inchiodati alla vita di sempre. Anche oggi questo fenomeno è in corso. Si tratta di vederlo, di capirlo e di coglierne i vantaggi. Di decifrare i tratti caratteristici degli appartenenti alla “nuova specie” e di avere il coraggio di farne parte, prima che si dissolvano le condizioni favorevoli al cambiamento.
Igor Sibaldi
La nostra cultura non è più come quella di una volta. Sono cambiate moltissime cose con l’arrivo di internet e in particolar modo è cambiata la mentalità. Sono cambiate le regole del potere: oggi ognuno può dire la sua con un click al mondo intero, mentre questo prima era permesso solo a chi aveva i mezzi e il denaro. I social network sono diventati strumenti di divulgazione, di potere e controllo, di informazione libera (sia reale che fake) e comportano movimenti di intere masse di persone, idee, capitali (vedi il caso degli influencer). È cambiato il rapporto uomo – macchina e l’Intelligenza Artificiale rappresenta un punto di svolta in questa relazione. Una specie di mondo alternativo al fianco di quello che conosci già. Una copia “zippata” in codice binario della realtà.
Il filosofo Igor Sibaldi prende in prestito il termine dalla biologia e afferma che in questo periodo storico l’umanità sta appunto affrontando una “speciazione culturale”.
Il processo di speciazione è un processo che avviene automaticamente in natura da sempre e che permette la generazione di una “Specie Nuova” da una specie precedente, che può essere definita “Specie Madre”. Il processo in sé dura molto tempo e matura lentamente, è la separazione ad avvenire in maniera rapida.
La speciazione è qualcosa che la natura conosce bene ma la Speciazione Culturale è qualcosa di prettamente umano: riguarda un cambiamento – spesso improvviso – della cultura. Anche qui, come avviene per le speciazioni biologiche, il cambiamento si innesta durante un lungo periodo per poi “accadere” all’improvviso chiudendo la possibilità di speciare.
C’è da un lato un’umanità polverosa che non accetta che il mondo è cambiato. Un mondo che non tornerà indietro a forza di lamentele e di nostalgia per i bei tempi andati.
La nuova umanità – la specie figlia – si è resa conto di tutti i cambiamenti, magari ne ha paura ma non si lascia paralizzare e non spreca le sue energie lamentandosi. Cerca di capire quali siano i modi per sfruttare queste mutazioni, queste nuove possibilità e si allinea all’evoluzione in corso.
Speciazione culturale e la Tecnologia
In questa speciazione culturale hanno un ruolo fondamentale le tecnologie digitali, perché hanno contribuito in modo determinante a creare le condizioni sociali ed economiche attuali.
Non solo. Specie madre e specie figlia usano la tecnologia in modo diverso. La specie madre non ne ha compreso il potenziale, non ha le competenze o semplicemente rifiuta di affacciarsi al nuovo mondo.
La nuova specie invece, sfrutta in modo attivo la tecnologia a proprio vantaggio. L’individuo della specie figlia coglie le nuove possibilità per creare migliori condizioni di vita per sé stesso e, nel migliore dei casi, per migliorare il mondo.
Il punto sei Tu. Dove ti trovi?
Sei invischiato nella specie madre? O stai costruendo il nuovo all’interno della specie figlia, nonostante le difficoltà, le sfide, i problemi?
Questa nebbia che dal futuro rende anche il presente più difficile da comprendere non fa chiarezza ma crea divisione e confusione. Crea panico.
Chi pensa di essere speciato, chi no. Chi teme che non cambierà niente, chi si illude che tutto cambierà. La Speciazione Culturale crea quella divisione che si rifà al concetto invisibile e subdolo di “io sono meglio di te” o anche di quel “noi” che tende a farci identificare entro un qualche tipo di gruppo o ideale. Un (maledetto) processo naturale che abbiamo stravolto: la natura dice “io sono diverso da te”, perché tende ad accorgersi e a dare valore alle differenze come patrimonio di possibilità e manifestazioni della vita; l’uomo tende a giudicare chi è meglio di chi per portare in atto il controllo e “avere ragione”.
Secondo la teoria di Sibaldi, la speciazione culturale avviene in poche decine di anni e noi, adesso, ci siamo in mezzo. Dovunque tu sia, c’è ancora tempo per “fare il salto”, per buttarsi il vecchio alle spalle e creare il nuovo mondo facendo parte della nuova umanità.
C’è ancora tempo, sì, ma è un tempo limitato.
Ci si vede Oltre…