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Ogni innovazione porta con sé un bagaglio di nuove conoscenze e nuove tecniche da apprendere, sviluppare e inglobare nel proprio percorso di apprendimento.
Lo scenario in continuo mutamento, la fase post- pandemica e la rivoluzione digitale hanno posto l’accento su un fenomeno che diventa sempre più urgente e strategico da risolvere: lo skill mismatch.
Il divario tra la domanda crescente dei mercati, stimolata dal progresso tecnologico e le competenze possedute dalla workforce attuale si traducono in occasioni di mancata crescita per il business, in una massa critica di workforce da formare su nuove competenze ed in una “irrequieta insoddisfazione dei talenti”.
Quali competenze distintive sviluppare, quale mindset coltivare, in che tempi e con quali modalità di apprendimento. Queste le priorità da affrontare per rispondere alla sfida dello skill mismatch e trasformare il talento di pochi nella “talentività” collettiva di interi ecosistemi.
Necessario il passaggio da una prospettiva individualistica dell’apprendimento – cioè un ego-sistema – ad una di sviluppo inclusivo della conoscenza in rete, cioè un equo-sistema che include i concetti di knowledge sharing, di condivisione collaborativa e di community in cui istituzioni, organizzazioni, education, noprofit hanno un ruolo attivo e sinergico.
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