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L’innovazione, sin dalla prima Esposizione Universale datata 1851, si caratterizza per due aspetti. Da un lato l’aspettativa, resa sempre più imponente con le nuove tecniche di comunicazione, e dall’altro l’effettiva resa sul campo, vero e proprio banco di prova per tutte le novità che nel tempo perdono la patina dell’hype.
Proprio l’hype cycle messo a punto da Gartner aiuta a inquadrare meglio le fasi che vive ogni nuova tecnologia etichettata come ‘innovativa’. Da un picco si passa ad un rovinoso crollo dell’attenzione, fino ad arrivare ad un punto di assestamento.
Oggi questo modello può essere applicato al metaverso: dopo il grande hype legato all’annuncio di Mark Zuckerberg a fine 2021 con la nascita di Meta, la bolla si è gonfiata fino ad esplodere. Oggi siamo in quest’ultima fase, con l’annuncio di Apple che con il Vision Pro apre allo Spatial Computing, ossia l’interazione con macchine che hanno percezione dello spazio e degli oggetti circostanti.
Questa frontiera, se opportunamente esplorata dalle organizzazioni, può rivelarsi strategica e può donare alle organizzazioni il vantaggio competitivo tipico dei first-mover.
Scarica QUI il paper “Hype vs. Reality – Il futuro del metaverso e delle tecnologie immersive”