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In quest’epoca è sempre più evidente la correlazione tra eventi climatici estremi e l’oscillazione dei mercati con effetti disastrosi sulla società e sull’approvvigionamento dei servizi primari in alcune zone del Pianeta. Il trend delle temperature che contraddistinguono il decennio 2013-2023 può portare alla categorizzazione di quest’epoca come quella in cui l’anomalia termica antropica può superare quelle generate nel periodo 1850-1990, ossia quelle relative all’Età dell’Acciaio. Questa panoramica ha spinto il segretario ONU Antonio Guterres a coniare il termine “bollitura globale” a scapito del riscaldamento globale.
Da questo scenario si evince che il climate change non è un problema di settore ma una questione che coinvolge tutti, nessuno escluso.
Una questione che necessita di un approccio orchestrale e condiviso tra le Persone, le Organizzazioni e i Sistemi, intesi come il connubio tra innovazione, tecnologia e Istituzioni. Questa visione, se applicata in uno dei settori pivot del cambiamento come l’energia, può produrre degli impatti positivi per tutte le parti in gioco.
Campi come l’approvvigionamento elettrico, secondo lo United Nations Environmental Programme, rivestono un ruolo chiave per invertire la tendenza: per fare ciò sono però necessari obiettivi realistici e che di fatto non vadano ad inficiare quanto è stato ottenuto in nome di un’accelerazione forsennata e non ragionata sul campo tecnologico. In tal senso è opportuno rileggere sotto un’altra prospettiva alcune delle soluzioni già in essere nel settore, al fine di trarne una nuova chiave di lettura per determinare nuove soluzioni dalla lunga gittata.
Scarica QUI il report Sinfonia D’Energia – Approcci e soluzioni per mitigare il climate change.