AUTORI

Ivan Ortenzi
Chief Innovation Evangelist

Strategia e Innovability: non c’è un piano B.

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La sostenibilità è il nuovo hashtag. Sta mettendo seriamente in crisi gli hashtag degli ultimi anni: Design, Digital Transformation, Agile e Innovazione.

Non è una dinamica inaspettata, anzi molti di noi si auspicavano che le dimensioni, le dinamiche e gli impatti della sostenibilità (Economica, Sociale e Ambientale) assurgessero a priorità nei discorsi e nelle azioni di Istituzioni e operatori economici.

Quando si parla di sostenibilità applicata agli ambiti delle relazioni sociali, delle decisioni politiche e delle scelte di business esiste un tema di universalità che dobbiamo sempre considerare: bisogna agire in modo da costruire un modello comportamentale capace di soddisfare i bisogni e le necessità contingenti senza pregiudicare quelli delle generazioni che ci seguiranno in termini di progresso, sviluppo ed equità.

Se questo principio ci trova tutti unanimi, quando passiamo all’azione iniziamo a individuare tutti quei vincoli e quei limiti che ci impediscono di comportarci in tal senso.

Come individui, come nuclei sociali, come partecipanti di una collettività, come membri delle istituzioni e come aziende, il nostro agire deve essere non solo condiviso e compreso, ma deve essere anche supportato ed incentivato.

Ma come comprendere il vero perimetro e il significato corretto che tutti gli attori dovrebbero dare alla Sostenibilità? La risposta che la letteratura, i casi concreti e la dottrina accademica danno a questo quesito ad oggi è estremamente completa. Per dovere e spirito di conoscenza vi rimando all’esaustiva pagina di HBR sul topic Sustainability, non unica fonte come detto ma “casa” di Michael E. Porter e di Mark R. Kramer, autori del celebrato articolo “Creating Shared Value” (HBR 1/2011).

La sostenibilità impatta la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura nel tempo utilizzando oggi le risorse con saldo positivo verso il futuro, contribuendo alla crescita del capitale economico ed umano, tutelando e migliorando gli obbiettivi di progresso sociale e ambientale.

Esiste un “purpose” o un “why” più operativo e motivante di questo? Una sintesi che identifica la strategia globale della gestione degli asset, della mission, della vision, del “MTP”, del posizionamento competitivo e delle modalità che si scelgono per presidiare e relazionarsi con tutto l’ecosistema di business. Non una convenzione stilistica o un’azione di marketing, non comunicazione o gestione della sola Corporate Responsibility.

Per capire come questa sintesi possa diventare una vera e propria leadership, pervadere e modificare il modo di gestire le aziende, di intendere le regole comuni e indirizzare i nostri comportamenti individuali come cittadini e come utenti, possiamo identificare le seguenti dinamiche:

  • il mercato che esprime sempre più sensibilità ai temi della sostenibilità, è capace di raggiungere una massa critica tale da indirizzare scelte e decisioni degli altri portatori di interesse (stakeholder);
  • il legislatore, che sulla base di una visione di lungo periodo, ha la possibilità di definire regole premianti per chi investe tempo, risorse e persone secondo il perimetro della sostenibilità;
  • gli investitori, che indirizzano le proprie decisioni sulla base della disponibilità di analisi quantitative e di evidenze numeriche, testimoniano la profittabilità superiore degli investimenti in aziende che hanno integrato la sostenibilità nel proprio business model;
  • gli innovatori, che identificano nella sostenibilità il codice genetico per valutare il valore dell’innovazione come descritto nella Innoformula® (Ortenzi, Ciorra 2020), hanno come finalità quella di differenziare gli asset dei modelli di business in essere allontanandone la “data di scadenza” e di generare nuovi modelli di business profittevoli nel lungo periodo.

Queste dinamiche crescono e si manifestano con una velocità progressivamente accelerata da fattori esogeni (ad esempio cambiamento climatico, sviluppo tecnologico, pandemia). Stanno modificando la forma e la sostanza del modo di condurre non solo i modelli di business ma anche i modelli di relazione tra le differenti parti della società e del pianeta.

È innegabile che la sensibilità delle nuove generazioni sia portatrice del purpose per la Sostenibilità. L’ingresso nel mondo del lavoro dei millennials e di tutte le generazioni post-millennials sta permeando le nostre aziende con questa visione . L’impegno dei Legislatori e dei costruttori di regole dovrà seguire quello che le Istituzioni hanno delineato nei progetti di investimento e di finanziamento della ricostruzione post-pandemia senza esitazioni e senza mosse politiche. Le istituzioni finanziare di investimento stanno progressivamente prendendo posizione sul tema nelle loro strategie e linee guida per la selezione dei target di investimento. Potendo anche contare sulla crescente disponibilità di framework condivisi e di ricerche accademiche che quantitativamente testimoniano il delta positivo delle performance delle aziende che hanno integrato la sostenibilità nella strategia aziendale come sopra esposto.

Il contributo degli innovatori è quello di integrare metodologie, strumenti, ruoli e modelli propri della Corporate Innovation e dell’Innovation Management con quelli della Sostenibilità Ambientale, Economica e sociale dando vita ad una nuova disciplina manageriale: l’Innovability. Disciplina manageriale che integra la leadership e la consapevolezza della sostenibilità e dell’innovazione come due scelte strategiche complementari e sinergiche.

L’innovazione nella sua declinazione della Corporate Innovation è stata la trasposizione in un contesto aziendale dell’inclinazione antropologica all’evoluzione dell’essere umano. La creazione del valore, del profitto e dello sviluppo è stata la condizione necessaria per la sopravvivenza delle imprese. Oggi questa sola condizione di sostenibilità utilitaristica non è più sufficiente.

Tutti gli indicatori economici, ambientali e sociali ci indirizzano verso una dimensione di futuro che avrà dinamiche differenti. Le scelte di valore del breve termine dovranno essere lette sulla base dei loro impatti nel futuro. Parafrasando un concetto che ho già espresso su tematiche sociali nel mio ultimo libro Innovation + Management (FrancoAngeli, 2020): “la somma degli interessi delle singole aziende di un ecosistema economico non coinciderà con il beneficio dell’ecosistema sociale e ambientale”.

La condizione necessaria e probabilmente sufficiente per la sopravvivenza dell’azienda e dei modelli di business sarà proprio quella di estendere il concetto di valore generato come indicato da Porter e Kramer (cit. sub).

Le aziende che comprenderanno di dover integrare nella propria strategia, nelle proprie organizzazioni, nei propri processi, nei propri strumenti e modelli l’Innovability riusciranno a considerare i vincoli e paradigmi dell’attuale posizionamento competitivo non come limiti invalicabili ma come occasioni per ripensare il proprio modelli di business in modo ambizioso e profittevole nel lungo periodo.

Gli strumenti, i processi e le metodologie dell’Innovability consentiranno alle aziende di essere attori di un impatto positivo in termini di sostenibilità e di innovazione. Consentiranno alle aziende di selezionare e di perseguire soluzioni innovative: nuove tecnologie, nuovi processi e strutture, nuove modalità per creare e capitalizzare il valore andando oltre i paradigmi e lo status quo strategico.

Abbiamo bisogno di una leadership per l’Innovability per ispirare e motivare i dipendenti delle aziende, per ripensare i modelli di business, le richieste e le aspettative dei clienti avendo allo stesso tempo un positivo impatto sociale e ambientale. Anche quando questa strategia non sia immediatamente compresa o fattibile nel breve periodo. Integrare la strategia con l’Innovability vuol dire dotarsi di strumenti operativi che supportino questo passaggio culturale. Strumenti ben conosciuti come ISO 26000 e ISO 56000, mappa degli stakeholder, trade off analysis, matrice di materialità, progettazione del Ciclo Biologico e Ciclo Tecnico, framework e indicatori (es SDGs, SRI, SASB) , Certificazioni (es. BCorp) e tutto il corredo degli strumenti e delle metodologie dell’Innovation Management.

Un insieme di metodologie, processi, strumenti e iniziative che devono essere progettati, disegnati, applicati, personalizzati e perseguiti in modo strutturato, sistematico, ricorrente, coerente e condiviso con l’ecosistema interno ed esterno ad ogni singola azienda. Ogni azienda individua la propria strategia dotandosi delle competenze interne o affiancandosi ad un team specializzato. In BIP abbiamo compreso questa evoluzione. Abbiamo compreso le esigenze delle aziende per integrare i temi dell’Innovazione e della Sostenibilità sviluppando un approccio pragmatico e operativo come è il nostro DNA. Un approccio che guida l’azienda nel percorso di analisi, definizione e applicazione degli strumenti e delle metodologie dell’Innovability. A cominciare dalla definizione del “sustainability purpose”, dall’applicazione seria dei framework di valutazione e dell’analisi dei cicli dei prodotti e servizi. Attività fondamentali per la costruzione della strategia operativa dell’Innovation Management con l’obiettivo di orientare modello di business, processi e cultura aziendale.

I modelli di business di successo di un futuro sempre più attuale saranno espressione delle aziende che applicheranno questa strategia, questa “tensione strategica”.

La “tensione strategica” sarà la condizione delle aziende di successo, capaci di sentirsi a proprio agio con le incertezze di questo processo che inevitabilmente comporta rischi sia in termini di risultati finali che di guadagni. Ciò significa riconoscere in modo continuo le sfide, comprenderle per le esigenze di breve e di lungo periodo identificando potenziali soluzioni e aree di esplorazione.

La gestione di questi rischi e di queste incertezze in modo continuo con tutti gli stakeholder attraverso un impegno profondo, utilizzando il problem solving creativo, la collaborazione e le metodologie di innovazione risulterà essere la condizione più efficace.

La sostenibilità è la scelta strategica che identifica il purpose di ciascuna azienda mentre l’innovazione, o corporate innovation, è la scelta strategica che consente di sperimentare e industrializzare le possibili soluzioni per realizzare il purpose.

La sostenibilità è il fine, l’innovazione è il come.

Occorre quindi avere consapevolezza che per essere leader di sostenibilità occorre innovare e che solo l’innovazione sostenibile sarà considerata vera innovazione dal mercato, dagli investitori, dalle istituzioni e da chi lavorerà nelle aziende.

Negli ultimi anni i protagonisti e i singoli attori dell’ecosistema di business hanno sviluppato strumenti di conoscenza, di comprensione, di consapevolezza e di condivisione per le tecnologie, per la digitalizzazione, per l’innovazione e per la sostenibilità.

Oggi le aziende devono capitalizzare e patrimonializzare tutto questo integrando le proprie iniziative operative e strategiche con l’Innovability.

Quello che facciamo tutti i giorni impatta su un futuro che progressivamente si avvicina perché “l’Innovability che piace alle persone sarà l’Innovability a cui piaceranno le persone, il nostro pianeta e forse altri pianeti” ????.

Vuoi scoprire come integrare i temi dell’Innovazione e della Sostenibilità per ridefinire i processi, la cultura o il modello di business della tua azienda? Richiedi un digital meeting per approfondire il tema con  Ivan Ortenzi QUI.

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